martedì 3 luglio 2012

DI COME IL BAMBINO, DIVENUTO ADULTO, DISTRUSSE IL MONDO CON UN SOLO BOTTONE.


II

DI COME GLI UOMINI GIÀ ADULTI AVEVANO DISTRUTTO IL MONDO



Quando si è bambini si prova orgoglio e gelosia per piccoli oggetti, giocattoli, libri, sassolini o conchiglie.
Succede che però, quando si cresce, crescono anche le dimensioni di ciò che desideriamo, di ciò che suscita in noi orgoglio e gelosia.
Negli adulti i desideri sono i più strani, i più tremendi, e talvolta anche ricorrenti.
Ci furono adulti che vollero uccidere tutti quelli che appartenevano ad una determinata “razza”, dove non so spiegarmi, e spiegarvi, cosa significhi esattamente questo termine.
Alcuni, vollero unificare grandi porzioni di terra sotto l'insegna di un ideale, poco chiaro a loro per primi.
L'oggetto del desiderio però più gettonato è sicuramente il denaro, costituito da pezzetti di metallo e fogli di cotone. Materialmente parlando, è un desiderio piuttosto infantile.
Il denaro è un oggetto talmente banale e comune che non conta più averlo fisicamente tra le mani, ma basta la consapevolezza di un numero luminoso sul monitor del computer di una qualunque banca. Il denaro dà agli adulti sicurezza.
Tutto quanto è basato sul denaro, senza non si vive più, allora è bene averne sempre di più, sempre di più. Giusto per star tranquilli.
Il denaro, o meglio, il possesso da parte di un singolo di una gran quantità di questi piccoli oggettini, che per la loro banalità non avrebbero mai attirato la sua attenzione di bambino, fa scaturire un'altra tanto piccola quanto banale ossessione: quella del potere.
Se ammettiamo infatti che tutto si basa sul denaro, tanto più denaro possediamo quante più cose possiamo fare. Da qui il “potere” in quanto possibilità, si trasforma in vera e propria potenza, come sinonimo di forza. Questa sovrabbondanza di potere nelle mani di un singolo dà vita ad una gerarchia nel genere umano, dove chi possiede più denaro è superiore a chi ne possiede di meno o non ne possiede affatto.
Questo meccanismo è alla base del processo di forte degrado che ha colpito il nostro pianeta, il pianeta del nostro bimbo, il pianeta degli uomini. Un pianeta di polvere e sangue, di lotte e di guerre, di persone poche e rassegnate, e soprattutto di automi.
Raggiunto il potere l'uomo adulto non si accontenta e vuole di più. Talvolta siamo spinti da un'ambizione talmente forte che, raggiunto uno scopo, dobbiamo immediatamente prefiggercene uno più grande, più tremendo, più spaventoso.
Il potente ora scopre un altro tipo di potere, non più il denaro, ma un suo derivato, qualcosa che dipende strettamente da esso: il potere sugli altri esseri umani. Il potente ha quindi bisogni della proprietà su cose e persone, e riesce ad acquisirla proprio grazie al denaro.
I potenti sono adulti un po' più bambini degli altri e degli stessi bambini, sicuramente molto più pericolosi. Sono in grado di scatenare guerre per delle sciocchezze, ed è proprio questo che è accaduto qui. Volendo sempre di più i potenti hanno cominciato a farsi la guerra, a eliminarsi a vicenda, ognuno con il solo scopo di eliminare tutti ed ottenere il potere su ogni cosa, su ogni persona presente sul pianeta. Di ottenere la proprietà del pianeta stesso.
Le guerre poi vengono giustificate con motivi più o meno credibili, ma sono continue, non finiscono mai.
È dunque questa continua ed onnipresente guerra ad aver fatto del mondo un deserto. È la guerra che spinge i bambini a mangiare la polvere e morire. È la guerra ad aver cancellato tutto.
Il guaio è che non c'è più via d'uscita: gli adulti si fanno la guerra anche per potersi far guerra.

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